L’insediamento
del nuovo Consiglio dell’Ordine degli architetti di Agrigento per il
quadriennio 2013/2017, che mi vede ricoprire il ruolo di presidente (tanto
onorevole
quanto oneroso), sta avvenendo in uno dei peggiori periodi di crisi
economica e sociale per la nostra penisola; non considerando il fatto che sia
anche uno dei periodi più bui per la nostra storia patria.
La
politica economica adottata dai governi che si sono succeduti negli anni, forse
degli ultimi decenni, che in maniera corsara ha tentato una riforma delle professioni intellettuali, ha innescato un meccanismo di sfiducia nei colleghi professionisti
che li ha allontanati sempre di più dagli Ordini a tal punto da essere visti,
questi ultimi, come organi istituzionali da abolire in virtù di una presunta
appartenenza, dei loro rappresentanti, ad una casta di privilegiati che anziché
pensare all’interesse collettivo della categoria è impegnata a mantenere i
propri privilegi (ma quali?); la parola d’ordine imperante per tanti nostri colleghi
alle ultime elezioni è stata “ABOLIAMO
GLI ORDINI”.
Sicuramente
una delle colpe attribuibili agli Ordini è quella di non avere saputo opporre
le opportune resistenze contro una serie di riforme inique, che stanno portando
la categoria degli architetti liberi professionisti a soccombere innanzi alle
lobby del progetto ed alle lobby economico finanziare, basti vedere le ultime
vessazioni come l’installazione dell’apparecchiatura POS all’interno degli
studi professionali e l’obbligo della copertura assicurativa.
Ma
la battaglia contro una riforma iniqua e per tratti demenziale ci vedeva come
tanti Davide, ancorati ad una concezione intellettuale e quasi artigianale della
professione, contro i Golia dell’alta finanza che hanno voluto imporre la
globalizzazione del progetto mortificando il lavoro concettuale degli
architetti e trasformandolo in un mero evento economico speculativo.
Una
battaglia che ha costretto i nostri rappresentanti nazionali a mediare, al fine
di non soccombere definitivamente, su una serie di riforme finalizzate a cancellare
del tutto la figura dell’architetto libero professionista.
L’impegno
primario del sottoscritto e di tutto il nuovo consiglio è pertanto quello di
riavvicinare gli iscritti aiutandoli ad affrontare i nuovi temi della riforma,
dalla tutela professionale alla formazione (leggasi Consiglio di disciplina e
obbligo di formazione continua), al fine di riportare la figura professionale
dell’architetto ad una centralità nei processi di trasformazione e tutela del
territorio e di demiurgo della scienza delle costruzioni.
E’
fondamentale che l’Ordine si ricongiunga con il territorio e con i colleghi
stremati e sfiduciati affinché tutti insieme possiamo avere l’autorevolezza
necessaria a garantire la pratica del nostro bellissimo mestiere, uno dei più
antichi al mondo.
Per
fare questo è strettamente necessario che si ritorni a diventare gruppo,
categoria, comunità, branco e, perché no, casta (ovviamente nel senso positivo
del termine).
Solamente
con l’unità d’intenti e attraverso una pluralità di azioni coordinate Davide
potrà sconfiggere Golia o, quantomeno, contenerlo.
Ed
è per i motivi sopra esposti che s’intende mettere in atto, oltre a quelli
canonici, una serie di nuovi servizi rivolti sia ai tanti giovani, che loro
malgrado s’immettono nel mondo del lavoro della libera professione, sia anche
ai meno giovani, che si trovano disorientati all’interno di un mondo del lavoro
che sta evolvendo in maniera sconsiderata e a noi sfavorevole.
Da
ciò nasce l’esigenza dell’attivazione di uno “SPORTELLO LAVORO”. Un servizio che per ovvie ragioni non potrà
garantire a nessuno il lavoro ma che avrà l’obiettivo di mettere in contatto
gli iscritti con i diversi soggetti portatori d’interessi sociali, culturali ed
economici; siano esse Amministrazioni pubbliche, Istituti culturali,
Università, Associazioni di categoria, Unione Europea, facilitatori di Impresa,
etc.
Un
servizio
che possa contribuire a chiarire i problemi ed
i dubbi riguardanti la professione, i suoi aspetti tecnici, amministrativi,
burocratici.
Un
servizio di front office, assistenza e consulenza agli iscritti, al fine di
chiarire aspetti di carattere pratico come: la partecipazione a gare di
progettazione; nuove procedure amministrative quali DIA e SCIA; supporto per
pratiche di CTU e di CTP; per fornire servizi di consulenza fiscale e
previdenziale.
Un
altro nuovo tema che dobbiamo obbligatoriamente affrontare è quello dell’INTERNAZIONALIZZAZIONE della nostra
figura professionale al fine di allacciare rapporti e partnership con gli
organismi professionali di altri Stati.
In
un momento in cui la Provincia di Agrigento è la porta del bacino del
Mediterraneo verso l’Europa è importante che l’Ordine contribuisca alla stesura
di patti e protocolli da stipulare con enti ed organismi internazionali per
promuovere l’architettura e la professione di un Architetto senza confini di
operatività e darà vita a iniziative che illustrino l’operato e l’alta
formazione professionale dei nostri architetti.
Questo
servizio sarà utile anche perché dovrà offrire agli iscritti un’informativa
precisa e puntuale sulle opportunità di lavoro che si presenteranno anche in
paesi comunitari ed extracomunitari.
Sarà
inoltre nostra cura riallacciare i rapporti di collaborazione con le
amministrazioni pubbliche al fine di: migliorare le procedure delle gare per
l’affidamento degli incarichi pubblici; sollecitare e collaborare alla stesura
di una nuova legge urbanistica regionale che superi la quantità abnorme di
leggi, leggine, circolari e regolamenti che molto spesso ci inducono in errore
e ci mettono in balia degli uffici tecnico amministrativi preposti al rilascio
di pareri ed autorizzazioni; alla riforma ed alla promozione dei concorsi di
idee e di progettazione quale metodo di trasparenza per l’affidamento dei
servizi di progettazione.
Quello che ci attende sarà un lungo e duro
lavoro ma confidiamo nel nostro impegno, nella nostra buona volontà e
soprattutto nell’aiuto di tutti gli iscritti che si vorranno cimentare a
ricostruire, in “branco”, l’immagine
dell’architetto del nuovo millennio.
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